Coltivazione in serra: concetto di “coltura protetta”
Le forme di coltivazione in cui si utilizzano dei mezzi per proteggere le piante da fattori climatici avversi, che potrebbero pregiudicare il loro normale sviluppo, prendono il nome di colture protette.
Le colture protette interessano l’orticoltura, la floricoltura, il vivaismo e la frutticoltura.
Tra i mezzi di protezione rientra una gamma molto ampia di strutture, che possono differenziarsi:
- Per la complessità: si può andare dalla semplice copertura del terreno fino alle serre più moderne e complesse, dotate di impianti per la climatizzazione.
- Per la durata della loro utilizzazione rispetto al ciclo della coltura: la protezione può cioè essere utilizzata per l’intero periodo di coltivazione o solo per una parte di esso.
Con il loro impiego si può:
- Realizzare un diverso grado di controllo del clima;
- Coltivare determinate specie in ambienti diversi da quelli di origine in cui esse sono in grado di crescere naturalmente (es. specie ornamentali di origine tropicale coltivate nei nostri ambienti);
- Anticipare o ritardare le produzioni rispetto all’epoca normale;
- Realizzare produzioni completamente fuori stagione (forzatura).
Per ottenere la forzatura si utilizzano serre stabili: strutture praticabili dotate di coperture in plastica ed utilizzate per l’intero ciclo culturale.
Per la coltivazione delle piante in ambiente non ottimale e per le produzioni semiforzate, sono sufficienti dei mezzi di protezione più semplici.
Aspetti positivi della coltivazione in serra
- Minori rischi da avversità meteoriche;
- Migliori opportunità di mercato (allargamento dei calendari di produzione);
- Programmazione più precisa della produzione;
- Maggiori rese;
- Standard di qualità più elevati e costanti;
- Più efficiente uso di risorse (es. acqua);
- Possibilità di impiegare moderne tecnologie produttive (fuori suolo).